Consigli per Fare un Buon Vino 

Le regole per fare un buon vino

L’Italia è un paese a forte vocazione vitivinicola, grazie ad una lunga storia di produzione e una grande variabilità climatica, che ha consentito la coltivazione e la lavorazione di numerosissime tipologie di vitigno. Per fare un buon vino in casa è necessario utilizzare attrezzature di buona qualità ed alcuni semplici accorgimenti. Andiamo a vedere assieme agli esperti di Polsinelli Enologia quali sono i passaggi da seguire ed i consigli da tenere in considerazione per portare la produzione ad un livello professionale.

 

  • Pulire perfettamente i recipienti: I recipienti vuoti già utilizzati in precedenza, necessitano di un’accurata pulizia prima di essere riadoperati. Questo passaggio è di fondamentale importanza per preservare le caratteristiche organolettiche, gli aromi ed il sapore della nuova produzione. Recipienti come botti in legno, serbatoi in acciaio, damigiane e bottiglie devono quindi essere perfettamente ripuliti e disacidificati. Per questo scopo sono presenti in vendita appositi detergenti enologici che consentono di effettuare ogni operazione nel massimo della sicurezza.
  • Vinificazione: arieggiare il mosto due volte al giorno: Scegliere l'uva minuziosamente, grappolo per grappolo, preferendo quelli che appaiono maturi ed in perfette condizioni. Aggiungere all'uva pigiata un prodotto solfitante attenendosi alle dosi consigliate presso i punti vendita specializzati (la dose consigliata deve tener conto delle condizioni dell'uva, che può essere più o meno bella). Inoltre, durante la fermentazione, è utile far prendere un po' d'aria al mosto per diversi motivi. Questo passaggio è molto importante per fare un buon vino in casa perché permette di mantenere la giusta temperatura di 20/22°C all’interno del recipiente, stimola lo sviluppo dei lieviti buoni già presenti e preserva le caratteristiche aromatiche dell’uva. Per ottenere un buon arieggiamento è necessario operare la follatura (andando ad affondare le graspe nel liquido) e i rimontaggi (estraendo un po’ di liquido dalla parte inferiore e andando a reinserirlo nel recipiente dall’alto).

 

  • Primo travaso autunnale: Dopo un mese circa dalla vinificazione, bisogna travasare il vino. Il "travaso autunnale" ha lo scopo di eliminare la feccia ossia quel deposito melmoso che, durante il riposo, si è formato sul fondo del recipiente. È importante effettuare questo passaggio nei tempi previsti, per mantenere inalterate le condizioni del mosto in fermentazione. In occasione di questo primo travaso potrebbe rendersi necessaria l’aggiunta di speciali prodotti come i solfitanti che contribuiscono a mantenere la produzione in perfette condizioni, soprattutto nel caso in cui la materia prima non era di prima qualità. Si consiglia di far analizzare un campione di vino per avere un quadro tecnico chiaro e approfondito.

 

  • Il travaso primaverile: A fine inverno, o inizio primavera bisogna travasare nuovamente il vino. Questo secondo travaso è detto "travaso invernale" e deve senz'altro essere fatto prima che arrivi la nuova stagione calda per rimuovere gli ultimi sedimenti sviluppatisi durante la stagione fredda. Per fare un buon vino in casa, durante l’estate si consiglia di mantenere il recipiente pieno e di stiparlo in un ambiente fresco e al riparo dalla luce diretta. In occasione di questo secondo travaso è necessario aggiungere una seconda dose di solfitante, che protegga la qualità della produzione durante l’estate, oppure un preparato a basso dosaggio di metabisolfito in combinazione con la vitamina C. Questo elemento consente di proteggere la bevanda dalle ossidazioni e mantenerlo sano.