Barbatella Sultanina (10 pezzi)

Codice: BAP0082.10
Marca: Polsinelli
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Descrizione

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Barbatella Sultanina (10 pz)

Porta innesto 1103P - K5BB - S04 - 140RU - 420A (Verrà inviato il porta innesto disponibile al momento)

Varietà molto antica originaria dell’Asia Minore. È la varietà apirena più diffusa al mondo e utilizzata sia per consumo fresco che per uva passa; è conosciuta anche come Thompson Seedless.

  • Caratteri ampelografici: germoglio ad apice aperto, verde, glabro, foglioline apicali spiegate verdi, glabre. Foglia di media grandezza, pentagonale, verde, glabra, con seno peziolare a lobi sovrapposti. Grappolo medio-grande, piramidale, mediamente compatto. Acino piccolo, uniforme, ovoidale con buccia sottile ma resistente e polpa croccante.
  • Allevamento e potatura: necessita di forme di allevamento espanse con un'elevata carica di gemme. Sono necessari interventi di potatura verde, sfogliatura e spollonatura. Con l’incisione anulare e l’uso di acido gibberellico si può ottenere un peso medio dell’acino di circa 6 g.
  • Sensibilità alle malattie e alle avversità: sensibile alla colatura soprattutto in climi temperati e terreni fertili. Evidenzia disaffinità su 140Ru ed SO4.
  • Giudizio complessivo: varietà interessante per l’apirenìa e per la rispondenza ai trattamenti con acido gibberellico ed all’incisione anulare. Ottimi la resistenza ai trasporti, l’aspetto estetico e le caratteristiche organolettiche.

Caratteristiche fenologiche e agronomiche:

  • Epoca di germogliamento: media.
  • Epoca di maturazione: medio-tardiva.
  • Vigoria: molto elevata.
  • Fertilità reale: 0,8.
  • Produzione: elevata.
  • Peso grappolo: 400 g.
  • Peso acino: 3 g.
  • Vinaccioli: assenti.
  • Tenore zuccherino: 16%.
  • Acidità totale: 3,2‰.
  • PH: 3,65.
  • Resistenza ai trasporti: media.

Cloni in moltiplicazione: Sultanina VCR122: selezionato a Creta, presenta vigoria e produttività superiori alla media; il grappolo è più che medio, piramidale, munito di ali medie, leggermente semispargolo; l’acino è medio, uniforme, a buccia consistente di colore giallo. Buono-ottimi gli indici di distacco e di schiacciamento; buono il grado zuccherino, contenuta l’acidità totale. Le maggiori dimensioni dell’acino e l’ottimo indice di distacco rendono il clone particolarmente indicato per le produzioni da consumo fresco.

Altri cloni in moltiplicazione: Inra-Entav 919

SUPERFICIE COLTIVATA IN ITALIA
ANNO      1990     2000     2010
ETTARI    10         30        1.500

OPERAZIONI PER L'IMPIANTO DEL VIGNETO

  • SCASSO
    Eseguire questa lavorazione sempre con terreno asciutto.
    A) su terreno a seminativo è sufficiente ripper + aratura
    B) su terreno di reimpianto eseguire lo scasso con escavatore e pulire al massimo le vecchie radici. Se la coltura precedente era vigneto è buona norma lasciare il terreno a riposo per almeno tre anni (dopo lo scasso). Questa procedura rappresenta una valida possibilità di difesa contro i nematodi del terreno.
  • CONCIMAZIONE DI FONDO
    Utilizzare organici e qualora sia un reimpianto Calciocianammide. Questo concime svolge un azione protettiva a favore del terreno e della coltura, specialmente contro i funghi.
  • MESSA A DIMORA DELLE BARBATELLE
    L'impianto va realizzato con terreno in tempera. Il punto d'innesto deve stare 8-10cm fuori terra. Evitare di rasare le radici. Quanto è possibile, mettere a contatto con le radici sabbia e/o torba (la radice teme l'asfissia, mentre necessita di una micro ossigenazione). Non concimare mai in modo localizzato (vicino alle radici). Non irrigare mai le barbatelle prima dell'estate.
  • LAVORAZIONI PRIMAVERILI
    Al germogliamento bisogna riscaldare il prima possibile l'apparato radicale. Si procede nel lavorare il terreno ripetutamente ogni 7/10 giorni a profondità sempre maggiore (fini a 20 cm), tenendo conto dell'umidità del terreno. Quando l'apice del germoglio inizia a crescere, ci dice che l'apparato radicale sta funzionando. Solo allora possiamo smettere di arieggiare il terreno. Spesso viene confusa la mancata crescita dovuta ad un eccesso di acqua con una carenza idrica. Cosi si ricorre ad innaffiature che sono costose, inutili o addirittura peggiorative.
  • CURE PRIMAVERILI
    Proteggere la vegetazione dalla Peronospora. Ad ogni trattamento aggiungere del concime fogliare a base di azoto (N) e ferro (Fe). Non effettuare nessuna concimazione radicale.
  • CURE ESTIVE
    Continuare la difesa peronosporica sospendendo l'aggiunta del concime fogliare. Questa difesa va rafforzata a fine estate e va continuata fino all'arresto della crescita della vegetazione. La peronospora di Settembre/Ottobre è distruttiva, fino a portare a morte tutta la pianta (qualora non avesse lignificato). Nella barbatella mancando i grappoli, la lignificazione avviene a fine ciclo vegetativo.
  • VISITA TECNICA
    Se dopo aver applicata questa procedura persistono anomalie incomprensibili, contattate tempestivamente un agronomo o il servizio tecnico VCR prima di effettuare procedimenti arbitrari che potrebbero essere non idonei, costosi e/o peggiorativi.

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